Secondo il consigliere dem il mancato accoglimento delle istanze sindacali ha soprattutto al Sud gravi conseguenze sull’intero tessuto economico
«Senza il rinnovo contrattuale sarà ancora più grave la perdita del potere di acquisto dei salari e aumenteranno i lavoratori poveri». Il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, lo dice in una nota senza troppi giri di parole al margine della manifestazione che si è tenuta questa mattina a Vibo Valentia, nell’ambito dello sciopero nazionale di otto ore proclamato da Fiom – Cgil, Fim – Cisl e Uilm – Uil.
L’iniziativa ha visto una nutrita partecipazione di lavoratori metalmeccanici scesi in piazza per chiedere il rinnovo del contrato nazionale. Una richiesta che – a detta del consigliere – va ben oltre la dimensione sindacale: «Il mancato rinnovo contrattuale – ha spiegato – determina una preoccupante perdita di potere di acquisto dei salari e accresce il fenomeno dei lavoratori poveri».
Un contesto che, in Calabria, assume contorni ancora più preoccupanti. «Nonostante qualche tiepido segnale di crescita dell’industria – ha osservato Mammoliti – la nostra Regione continua a registrare segni negativi in settori strategici come l’agricoltura e i servizi». Critico anche sull’utilizzo dei fondi pubblici: «È davvero grave – ha aggiunto – che, a fronte di ingenti finanziamenti pubblici disponibili, la Regione Calabria non riesca a utilizzarli in maniera proficua».
Il divario tra il Sud ed il resto del Paese, sottolinea Mammoliti, si traduce in numeri concreti: «La perdita di potere d’acquisto nel Mezzogiorno è stata del 6%, con un numero crescente di lavoratori che vivono con un reddito annuo inferiore ai 7. 300 euro». Un quadro che rischia, secondo il consigliere, di generare «un circolo vizioso negativo, con conseguenze sui consumi e sull’intero settore produttivo».
Infine, l’appello: «Il rinnovo dei contratti è indispensabile per aumentare i salari, contrastare la precarietà ed estendere i diritti. Solo così – ha concluso Mammoliti – si può rilanciare una politica industriale credibile, condizione necessaria per lo sviluppo sostenibile del Mezzogiorno e della Calabria».