Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
– il gruppo TIM, ha avviato la procedura di cessione del ramo d’azienda di Telecontact Center a una nuova società denominata DNA srl, operante nel settore dei servizi di contact center;
– tale operazione coinvolge circa 400 lavoratori calabresi, con sede principale a Catanzaro, e ha suscitato forte preoccupazione tra le organizzazioni sindacali e le famiglie interessate;
– le OO.SS. hanno denunciato il rischio di indebolimento del presidio produttivo regionale, con conseguenze negative sul tessuto economico e sociale, in un contesto già segnato da crisi occupazionale nel settore dei servizi digitali;
– la Regione Calabria, ai sensi dello Statuto e delle competenze in materia di sviluppo economico e politiche del lavoro, ha il dovere di attivarsi per salvaguardare i livelli occupazionali e promuovere il dialogo con le parti coinvolte. Considerato che: – la cessione appare motivata da logiche finanziarie e non da un piano industriale di rilancio, con il rischio di trasformare un costo del personale in un costo per servizi esterni, senza reali benefici per il territorio;
– il settore dei call center è già esposto a fenomeni di dumping tariffario e riduzione dei volumi di lavoro, aggravati dall’implementazione di tecnologie automatizzate. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, per conoscere:
Per sapere:
– quali iniziative urgenti intende assumere la Regione Calabria per tutelare i lavoratori coinvolti nella cessione di Telecontact Center;
– se è stato attivato o si intende attivare un tavolo di confronto con TIM, la nuova società DNA srl, le organizzazioni sindacali e il Governo nazionale, al fine di garantire la continuità occupazionale e la salvaguardia del presidio produttivo in Calabria;
– quali misure regionali straordinarie possono essere adottate per sostenere il settore dei servizi digitali e prevenire ulteriori crisi occupazionali.
E. ALECCI


