Sanità, Bruni: “Dimissioni di Occhiuto confermano ciò che denunciavamo. Ora solo ordinaria amministrazione”

La consigliera dem attacca: “Il commissariato ha operato fino al 14 agosto. Basta forzature, si torni alla politica e alla trasparenza”

Le dimissioni di Roberto Occhiuto da commissario ad acta per la sanità e da super commissario per l’edilizia sanitaria segnano uno snodo cruciale nella gestione della sanità in Calabria. A dirlo è Amalia Bruni, consigliera regionale del Partito Democratico, che rivendica la “correttezza dell’impostazione del Pd”, già espressa durante l’ultima seduta del Consiglio regionale.

“Anche Occhiuto è stato costretto a fare i conti con le regole”, afferma Bruni, riferendosi alla presa d’atto delle dimissioni che, secondo lei, aprono una fase che richiede chiarezza e rigore istituzionale.

“Solo ordinaria amministrazione. Basta fughe in avanti”

Per la consigliera dem, con l’uscita di scena del commissario, i due sub-commissari devono limitarsi all’ordinaria amministrazione. Nessuna decisione straordinaria può essere assunta in questa fase di transizione. E lo stesso vale per i RUP (Responsabili Unici del Procedimento), in assenza di un commissario sostitutivo per l’edilizia sanitaria.

“Non possiamo accettare – avverte Bruni – che in un contesto di vuoto istituzionale si proceda con scelte che impattano in modo determinante sul futuro della sanità calabrese”.

Frenetica attività estiva sotto la lente del Pd

Bruni accende i riflettori su un dato che definisce “inquietante”: l’attività del commissariato all’edilizia sanitaria non si è fermata nemmeno a ridosso di Ferragosto. “Si è lavorato anche il 14 agosto, in pieno periodo festivo – denuncia –. Un comportamento inaccettabile in una fase di passaggio così delicata. Servono trasparenzarispetto delle regole e piena assunzione di responsabilità politica”.

“Ora tocca alla politica vera”

Per la consigliera del Pd, si chiude una stagione commissariale segnata da accenti personali e operatività discutibili, e si apre una fase decisiva: “È il momento di restituire centralità alla politica regionale – conclude – e costruire una sanità che risponda ai bisogni reali dei cittadini, senza scorciatoie, senza pressioni e senza scavalcare le istituzioni”.

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