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Alecci si veste da anti-Occhiuto: “Smaschereremo la propaganda e questa legislatura sarà banco di prova”

Il capogruppo del Pd alza il tono dell’opposizione: “Non faremo da spettatori, incalzeremo la maggioranza e trasformeremo le parole in fatti. Esiste un modello diverso di governo e lo dimostreremo”

Cresce il fronte di chi lo vorrebbe segretario regionale del Pd subitodomani stesso, ma lui, Ernesto Alecci, frena. Per tempra caratteriale, e corredo educazionale, il politico soveratese non è mai stato un approfittatore delle disgrazie altrui; non è nemmeno uno di quei finti eroi del centrosinistra decadente che vuol far credere di farsi da parte, quando invece trama da un pezzo per puntare alla Camera o al Senato, senza sapere che è già fuori da tutto, poiché, Elly Shlein, se arriva in sella alle parlamentari, se ne strafotterà delle correnti interne e candiderà donne e uomini credibili, non certo le cause del disastro elettorale.

D’altronde, è questo uno dei più gravi problemi del mondo Democratico calabrese: l’abbondanza di portatori ‘sani’ di antipatia, che stanno già facendo l’ira di Dio per assicurarsi un posto nelle posizioni di lista che contano. Noi, che nel nostro piccolo, con la base del partito ci parliamo sempre, ci incaricheremo di rendere edotta con costanza la segretaria nazionale delle grandi, misere manovre in corso, poi andrà come andrà.

Tornando ad Alecci, in tutti questi anni, ha acquisito quella giusta dose di mestiere che impone ai potenziali leader in particolari frangenti di non prestarsi al gioco di quanti (tanti) vorrebbero maramaldeggiare il corpo martoriato della attuale leadership dem. L’intervista che segue conferma tale trend, ma è anche un messaggio chiaro, chiarissimo all’indirizzo dei nocchieri.

– Consigliere Alecci, dopo il rientro di Tridico a Bruxelles, la minoranza ha comunque giocato l’ultima partita consiliare in maniera dignitosa. Un fatto che lascia ben sperare..

«Dignitosa? Direi combattiva. Noi siamo in Consiglio per rappresentare i calabresi, non per scaldare la sedia. Il rientro di Tridico non cambia la sostanza: la maggioranza continua a nascondere i problemi, noi li portiamo alla luce. La minoranza ha dimostrato compattezza, serietà e senso delle istituzioni, giocando l’ultima partita consiliare con dignità e responsabilità. Già dalle prime sedute è nata una grande sintonia, al di là dei gruppi partitici di appartenenza. Porteremo avanti una opposizione costruttiva, leale, ma intransigente. Il nostro ruolo è chiaro, monitorare e “sorvegliare” l’attività amministrativa della maggioranza, ma anche fungere da pungolo e stimolo attraverso proposte serie, concrete, capaci di migliorare la vita dei calabresi».

– Ci si attende molto dalle opposizioni in questa legislatura; ci si attende più determinazione questa volta. Saprete essere più incisivi?

«Noi non abbiamo mai pensato di fare da spettatori e questa legislatura sarà il banco di prova. La maggioranza promette e basta, tocca a noi mettere in evidenza quelle che sono scorciatoie e sterile propaganda. Continueremo, come fatto anche in passato, a smascherare i tanti proclami che cercano solo di produrre una narrazione lontane dalla realtà. Ma essere incisivi vuol dire anche costruire un’alternativa. Non basta opporsi, dobbiamo dimostrare che esiste un modello diverso di governo fondato sul rispetto dei diritti. Riguardo alla determinazione, stia tranquillo, ce n’è, e la useremo per trasformare le parole in fatti, incalzando e non arretrando».

– C’è un Partito Democratico che, in varie parti della Calabria, ha necessità di essere rifondato e collegato con gli scranni dem regionali, i quali spesso in passato sono andati per fatti loro. Non sarebbe il caso di indire un momento di riflessione approfondito; di dare nuovo slancio agli organismi direttivi? Non si può rimanere inermi..

«Non solo sarebbe il caso, è indispensabile. Il Pd in Calabria deve ricucire il rapporto con i territori costruendo ponti verso la gente, partendo dalla costruzione di un dialogo forte e continuo tra chi siede in consiglio regionale e chi lavor anei circoli. Non bastano i soliti convegni autoreferenziali, serve coraggio per andare in mezzo alla gente insieme, partito e gruppo consiliare, con una linea chiara. Solo così saremo pronti ad iniziare a costruire un’alternativa a questo governo regionale, basando il nostro operato sulle richieste provenienti dai cittadini».

– Anche nelle zone di guerra, le ambulanze arrivano prima rispetto alla Calabria, e sono pure medicalizzate. L’ultima vergogna registratasi a Lamezia, in tal senso, dimostra che la sanità pubblica continua a peggiorare, i privati che erogano cure a pagamento invece crescono. Sarà un caso?

«Il drammatico caso di Lamezia Terme non è il primo. Più volte in passato abbiamo denunciato questo e altri tipi di carenze per quanto riguarda la Sanità. Abbiamo effettuato un tour molto intenso negli ospedali, abbiamo ascoltato cittadini e personale sanitario, abbiamo fatto proposte. La soluzione ai disservizi del pubblico non può essere il ricorso al privato. Lei parlava prima di opposizione… ecco le posso assicurare che sul tema della sanità ci sarà, da parte nostra, massima attenzione. Vogliamo essere certi che ogni euro speso da questa maggioranza, in Sanità o in altri settori, possa tradursi in un beneficio reale e tangibile per i cittadini calabresi. Non è più possibile accettare annunci e proclami surreali quando la triste realtà è quella di Lamezia e di tanti altri territori in Calabria».

– Lei sulla trasparenza degli enti regionali ha investito molte energie. A proposito, le sue richieste di chiarezza sulla gestione di Film Commission che fine hanno fatto?

«Le richieste non sono sparite, sono sul tavolo e resteranno lì finché non sarà fatta chiarezza. Quando parliamo di enti regionali, parliamo di risorse pubbliche, di opportunità per il territorio e di fiducia dei cittadini. Per questo ho chiesto maggiore trasparenza sulla gestione della Film Commission, un organismo che dovrebbe essere motore di cultura e sviluppo, non terreno di opacità. La Film Commission non si archivia con un comunicato: parliamo di fondi pubblici e di credibilità delle istituzioni. La trasparenza non è, dunque, un optional, è un dovere».

Calabria7 del 05 dicembre 2025

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