“Istituzione del Servizio di psicologia scolastica. Proposta di Legge n.232

Nel rispetto della suddivisione costituzionale delle competenze legislative tra Stato e Regioni in materia d’istruzione, si propone l’implementazione del servizio di supporto psicologico con l’istituzionalizzazione nelle scuole calabresi dello psicologo scolastico. Il supporto psicologico attualmente è collegato ma non insito al sistema scolastico, configurandosi come un servizio ulteriore e ultroneo ad esso, mentre è uno strumento essenziale non solo per il successo formativo dei discenti ma per l’armonica formazione della loro personalità. In contesti di degrado e di deprivazione socio-economico-culturale il sostegno precoce alle famiglie e alla scuola si pone come indispensabile. Già un documento della Task Force on Psychologists in The Educational System redatto nel 1998 dalla European Federation on Psychologists Associations faceva emergere la specificità dello psicologo che opera a scuola, sottolineando le peculiarità di questa professione rispetto ad altre figure che già lavorano nei contesti educativi. Tale documento evidenziava che le competenze dello psicologo possono essere particolarmente aderenti ed idonee alla complessità del sistema scolastico. La recente contingenza pandemica e l’uso precoce e non adeguato dei social network hanno favorito il diffondersi di vecchie e nuove patologie (es. hikikomori, crisi d’ansia e di depressione, aumento delle condotte autolesioniste, disturbi alimentari, crisi di panico). Dai recenti rapporti dell’American Academy of Pediatrics, dell’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e della Children’s Hospital Association e dell’UNICEF si evince un quadro preoccupante circa la salute mentale dei giovani. Ciò si traduce non solo in uno scarso rendimento scolastico ma anche nella mancanza di interessi culturali e di vita, nello scarso sviluppo dell’empatia che incide pericolosamente nella costruzione sociale del futuro cittadino. La famiglia, la scuola e le altre agenzie educative devono essere, dunque, supportate in un compito educativo sempre più arduo. Si impone, dunque, la necessità di interventi legislativi che implementino servizi già esistenti nelle scuole ma meritevoli di una diversa strutturazione. A seguito della pandemia, il problema del sostegno psicologico alla comunità scolastica ha suscitato maggiore attenzione: è stato stipulato un Protocollo tra il Ministero dell’Istruzione e l’Ordine Nazionale degli Psicologi, avente come finalità il “supporto psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, per rispondere ai traumi e ai disagi derivati dall’emergenza COVID-19″ e ” per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psico-fisico tra gli studenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”. Sul piano economico, dopo un primo finanziamento nel 2020, l’art. 31 comma 1 del D.L. 41/2021 ha previsto l’incremento di 150 milioni di euro, nell’anno 2021, del Fondo per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche, incremento destinato, però, ad assolvere non solo alla funzione di supporto e assistenza psicologica e/o pedagogica , ma anche all’acquisto di dispositivi per l’igiene individuale e degli ambienti, dispositivi di areazione e ventilazione, termo scanner, pannelli in plexiglass, kit pronto soccorso, servizi medico-sanitari, servizio di sorveglianza sanitaria, dispositivi e materiali destinati al potenziamento delle attività di inclusione degli studenti con disabilità o disturbi specifici di apprendimento o altri bisogni educativi speciali. Di fatto, quindi, le scuole dovevano scegliere a quale urgenza dare risposta. La legge di bilancio 2022 ha invece previsto un incremento del fondo di funzionamento (20 milioni di euro per il 2022) specificatamente per l’assistenza psicologica. Resta, tuttavia, il limite di tipologia di servizio offerto. Infatti, il Protocollo prevede un’encomiabile serie di finalità ma da realizzare con interventi non strutturali di professionisti selezionati a seguito di bando emanato dalle singole istituzioni, di fatto chiamati a svolgere un numero di ore fortemente inferiore al bisogno. A fronte degli obiettivi molto articolati, gli strumenti restano, dunque, disorganici e obsoleti, soprattutto se confrontati all’organizzazione del servizio in vari Paesi Europei dove il rapporto di lavoro con lo psicologo è di lavoro dipendente, strutturato e stabile (alle dipendenze dello Stato in Francia, Portogallo, Lussemburgo, Spagna e Irlanda, di enti locali in Spagna, Regno Unito, Svizzera). L’approvazione della presente proposta comporterebbe, dunque, un adeguamento del servizio scolastico regionale agli standard europei. Recentemente molte regioni si sono poste la necessità di normare la psicologia scolastica: dopo l’antesignano Abruzzo che già nel 2004 aveva affrontato il problema e che ormai è arrivato a rivedere la propria legge, si possono ricordare tra le altre la Basilicata, la Campania, le Marche, il Piemonte e, a livello nazionale, sono state recentemente presentate alcune proposte di legge. Si rinvengono, tuttavia, differenze sostanziali rispetto all’odierna proposta che si caratterizza per la promozione di una cultura della formazione che non ha paura di abbracciare a suo supporto le neuroscienze nella consapevolezza che le abilità sono strettamente collegate alle emozioni ed alle esperienze. Occorre abbandonare l’ottica di marginalità, di mero supporto, quasi come se la presenza di una figura professionale del genere rimanesse estranea alla funzione scolastica e garantirle, invece, pieno ingresso nell’alveo della comunità educante. Questa è la vera novità della seguente proposta unitamente alla tipologia di attività conseguentemente richiesta al professionista Le ore in cui le classi incontrano lo psicologo non vogliono in alcun modo rappresentare “una materia aggiuntiva” ma una modalità più pregnante e significativa per la realizzazione degli obiettivi psicopedagogici da conseguire. Solo nell’incontro con il gruppo classe e nell’organizzazione di attività ad hoc possono cogliersi le dinamiche esistenti tra allievi e l’eventuale emersione di comportamenti socialmente deprecabili o ricognitori di disagi individuali. La previsione legislativa dovrebbe riguardare le scuole di ogni ordine e grado posto che sicuramente l’efficacia degli interventi è maggiore se questi sono effettuati molto precocemente. Stante la riconosciuta necessaria sinergia tra famiglia e scuola, il servizio psicologico dovrebbe essere strutturato in modo da poter essere usufruito da tutta la comunità scolastica, compresi i genitori per la promozione delle competenze genitoriali e i docenti per i relativi disagi ma soprattutto per l’individuazione di strategie didattiche individualizzate ed idonee. E’ tuttavia indubitabile che i beneficiari primari del presente intervento regionale dovrebbero essere gli studenti per i quali si indicano gli obiettivi più urgenti perseguibili con l’inserimento di tale figura: -precoce diagnosi dell’insorgenza di patologie psichiatriche/psicologiche e di disturbi del comportamento, -diagnosi precoce degli abusi sui minori, -diagnosi e contrasto alla tendenza a tutte le dipendenze patologiche, -possibilità di realizzazione di una vera e propria “didattica delle emozioni” (capacità di controllo della rabbia e delle altre emozioni negative e capacità di sviluppo delle emozioni positive), -individuazione delle cause della scarsa partecipazione, dell’insuccesso e della dispersione scolastica, -ancora, preso atto che la Legge n. 92/2019 ha introdotto l’insegnamento dell’eduzione civica nelle scuole di ogni ordine e grado, lo psicologo potrebbe collaborare con il coordinatore della disciplina per la conoscenza e diffusione di buone pratiche sociali, con l’adozione di idonee strategie capaci di superare le difficoltà relazionali spesso degeneranti in violenze fisiche e psicologiche (in particolare bullismo e cyber bullismo). E’ importante per lo sviluppo di una personalità equilibrata che i ragazzi e i giovani sappiano orientarsi nella scelta del tipo di scuola (passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado) e successivamente del percorso professionale o universitario più confacente: il percorso psicologico della conoscenza di sé si configura come un necessario complemento alle informazioni sulle opportunità offerte dal contesto socio economico di riferimento. La Regione e gli enti locali non possono rimanere indifferenti dinanzi all’emergere di esigenze collettive di così primario interesse, peraltro anche considerando che ogni investimento sul capitale umano comporta non solo un vantaggio per il singolo ma per l’intera collettività, sia in termini di sicurezza sociale sia di maggiore sviluppo economico. La presente proposta di legge, snella nei contenuti e senza la pretesa di essere esaustiva, rappresenta un testo sul quale aprire una discussione in Commissione che, partendo dai Consiglieri regionali, si apra a tutti gli attori e ai destinatari del servizio. L’articolo 1 prevede l’istituzione e le finalità del servizio di psicologia scolastica, l’art. 2 ne elenca i compiti e le attività. L’art. 3 prevede, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo tecnico con il compito di elaborare le linee guida che saranno approvate dalla Giunta regionale e, infine, l’art. 4 contiene la norma finanziaria.

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