Disposizioni per sostenere iniziative e progetti in materia di educazione all’affettività e informazione sessuale. Proposta di Legge N. 243

La presente proposta di legge, che si compone di sei articoli, si inserisce in un quadro normativo nazionale che tradizionalmente non riserva particolare attenzione al tema dell’educazione all’affettività e alla sessualità. Si tratta di una carenza evidente, specie in relazione a quanto avviene in alcuni dei paesi europei più avanzati, (materia obbligatoria in Svezia dal 1955, in Germania dal 1968, in Francia dal 2001) desumibile dal complesso della normativa che disciplina la programmazione scolastica e l’offerta formativa da parte delle istituzioni scolastiche, in cui non è riscontrabile una chiara indicazione che consenta di inserire tali argomenti, di primaria importanza per i nostri e le nostre giovani, all’interno delle materie curricolari. Secondo un rapporto dell’UNESCO, su 25 paesi europei presi in esame solo 10 possono vantare un programma di Comprehensive Sexuality Education (CSE) curricolare a scuola e sull’argomento l’OMS ha da tempo prodotto delle linee guida “International technical guidance on sexuality education”. L’UNESCO sottolinea poi l’importanza del diritto all’educazione affettiva e sessuale non solo in quanto diritto alla salute, ma anche al fine di realizzare il pieno rispetto dei diritti umani e favorire l’uguaglianza di genere, essendo questi parte degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Il prestigioso Journal of Adolescent Health ha dato conto che nelle nazioni dove questo avviene si è assistito a un netto miglioramento della situazione. Pertanto, nel rispetto del riparto di competenze legislative previste dalla Costituzione, la presente proposta di legge intende sostenere iniziative e progetti che possano garantire una corretta informazione sui temi dell’affettività e della sessualità agli alunni delle scuole secondarie di primo grado e delle superiori: un’informazione che non si limiti a fornire nozioni di carattere anatomico e medico e informazioni sui servizi sanitari per la salute sessuale esistenti sul territorio, ma che si proponga altresì di offrire strumenti critici per affrontare gli stereotipi, di stimolare lo sviluppo di una sessualità libera e consapevole, di favorire una formazione aperta e rispettosa dell’identità e dell’orientamento sessuale di ciascun individuo e di offrire ogni elemento utile a instaurare relazioni paritarie e rispettose con l’obiettivo generale di prevenire discriminazioni, abusi e violenze. L’impianto della proposta di legge prevede che per la realizzazione dei progetti la regione attui interventi, nei limiti massimi delle risorse nazionali e dell’Unione europea disponibili e nel rispetto dei principi di concertazione e sussidiarietà, da assegnare non soltanto alle istituzioni scolastiche e agli istituti penitenziari minorili, ma anche ai consultori familiari, ai centri antiviolenza e agli organismi del terzo settore in possesso di comprovata competenza nel settore, valorizzando e potenziando le reti che mettono in collegamento istituzioni, associazioni e cittadinanza. A tale fine è previsto che le modalità ed i criteri per il riparto delle risorse medesime vengano disciplinati con un apposito regolamento adottato dalla Giunta regionale. Il medesimo provvedimento dovrà, altresì, stabilire i requisiti di professionalità degli organismi del terzo settore ai quali verrà affidata la gestione dei progetti.

close

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Iscriviti per ricevere le news direttamente nella tua casella di posta.

Privacy policy