Autonomia differenziata, Sereni: “distruggerebbe la sanità calabrese”

“L’autonomia differenziata, nella sua versione leghista, rappresenta una vera e propria secessione dei ricchi che non solo penalizzerebbe la Calabria, ma l’intero Mezzogiorno e, a lungo termine, anche il Nord.” È la dura condanna di Marina Sereni, componente della segreteria nazionale del Pd e responsabile sanità del partito, intervenuta a Lamezia Terme per un incontro sul tema.

Sereni stigmatizza lo “scambio scellerato” tra Lega e Meloni: l’autonomia differenziata in cambio del presidenzialismo. Un baratto che, secondo la Sereni, non solo non gioverebbe al Paese, ma lo renderebbe “meno competitivo”.

La critica al centrosinistra: “E’ vero che la riforma del Titolo V della Costituzione apre alla possibilità di maggiore autonomia per le Regioni, ma questo non significa dare carta bianca senza prima definire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in modo da garantire uguali diritti a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza.”

L’autonomia differenziata senza adeguare i livelli di partenza è un pericolo: “Regioni come Veneto e Lombardia partirebbero avvantaggiate, con più competenze e risorse, mentre quelle già svantaggiate, come la Calabria, si troverebbero ancora più indietro.”

Sereni ribadisce la posizione del Pd: “Noi siamo per un’autonomia differenziata solidale, che non spezzi l’Italia. Il disegno di legge Calderoli non va bene, serve un riequilibrio che dia alle Regioni più deboli gli strumenti per gestire al meglio le competenze.”

Un fronte comune contro Calderoli: “Non solo il Pd, ma l’intero centrosinistra è contrario all’autonomia differenziata in questa forma. Anche il presidente Bonaccini, alla guida di una Regione forte come l’Emilia-Romagna, ha espresso la sua contrarietà. C’è una mobilitazione bipartisan e di numerosi soggetti, tra cui la Chiesa Cattolica, che si oppongono a questo disegno di legge.”

L’appello di Sereni: “Dobbiamo rendere più consapevoli i cittadini dei pericoli dell’autonomia differenziata. Solo con una forte mobilitazione popolare si può sperare di aprire qualche crepa nel centrodestra e fermare questo scempio.”

La Calabria, già martoriata da un sistema sanitario inefficiente, rischia di essere l’ennesima vittima di un’autonomia differenziata mal concepita. L’appello di Sereni è chiaro: serve una mobilitazione di tutti per difendere il diritto alla salute e all’uguaglianza di tutti i cittadini.

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