Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
Da uno studio condotto da Federconsumatori Calabria APS, i cui esiti sono recentemente comparsi sulla stampa, si evince che, in Calabria, non viene reso pubblico lo stato dei tempi di attesa che, realmente, occorrono per poter fruire delle prestazioni sanitarie. Rendere note le cosiddette “liste di attesa” corrisponde ad uno specifico dovere che incombe su chi governa la Sanità regionale. Infatti, il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 disciplina, da anni, le modalità per gestire e mettere in trasparenza il fenomeno dei tempi di attesa per fruire delle prestazioni sanitarie, stabilendo che ogni Azienda sanitaria, Regione e Provincia Autonoma debba garantire le anzidette prestazioni entro i tempi massimi definiti per ogni classe di priorità, assicurare percorsi di tutela in caso di sforamento dei tempi e, soprattutto, rendere accessibile ai cittadini i report di monitoraggio delle liste di attesa. La mancanza di trasparenza sui tempi entro i quali il cittadino vede, concretamente, soddisfatta la sua richiesta di assistenza non può che incidere negativamente sulla efficienza del sistema sanitario, e ciò in quanto non consente, mancando il dato fattuale reale, né una corretta valutazione degli effetti di pregressi interventi normativi messi in campo per abbattere le liste di attesa né una appropriata programmazione di eventuali future strategie per risolvere il problema. Non a caso, in Calabria, nonostante i ripetuti interventi e le ingenti somme spese per ridurre le liste di attesa, ovunque, nelle Aziende Sanitarie Provinciali, l’erogazione delle prestazioni sanitarie avviene in tempi “biblici”. Emblematico è il caso dell’ASP di Vibo Valentia dove, solo per fare qualche esempio, per una ecografia alla mammella occorre attendere circa 640 giorni, per una mammografia bilaterale circa 390 giorni, per una colonscopia circa 570 giorni e per una ecografia all’addome circa 190 giorni. Vi è, infine, la necessità di conoscere, su scala regionale, i risultati del Piano Operativo adottato per l’abbattimento dei tempi di attesa delle prestazioni che sono state differite durante la pandemia da covid-19. In particolare, la pandemia da covid-19, a fine 2022, ha differito, in Calabria, 5322 ricoveri, 746934 prestazioni ambulatoriali ed ha ritardato le campagne di screening oncologici per circa 142000 inviti. Nel frattempo, molti di quei cittadini hanno subito incalcolabili danni sanitari ed economici: molti hanno rinunciato alle cure, altri non sappiamo se sono ancora in vita, altri avranno subito un aggravamento della loro condizione di salute, ed altri ancora, con rilevanti sacrifici economici, si saranno rivolti al privato. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
Per sapere:
per quali validi motivi non è stato, ancora, realizzato e reso pubblico un monitoraggio regionale dei tempi di attesa che, basandosi su criteri di uniformità e omogeneità dei dati, fornisca, ex ante ed ex post, le “performance” di ogni Azienda Sanitaria Provinciale per prestazioni e ricoveri, per classi di priorità, per prestazioni rese dal pubblico, dal privato convenzionato e in regime di intra moenia.
18/11/2024
R. MAMMOLITI