Sanità nel caos a Vibo Valentia: Mammoliti denuncia l’immobilismo delle istituzioni

l consigliere regionale Raffaele Mammoliti interviene sull’emergenza sanitaria: “Grave clima di tensione, ma nessuna risposta concreta da parte dei vertici”

Emergenza sanitaria sempre più drammatica a Vibo Valentia. A denunciarlo è il consigliere regionale Raffaele Mammoliti che, in una nota, lancia un allarme durissimo. Dopo gli ultimi gravi episodi che hanno colpito la sanità vibonese, tra cui la tragica morte di una giovane donna e del suo bambino al settimo mese di gravidanza e il caso del paziente di Tropea che non ha potuto ricevere le cure per la mancanza di uno strumento essenziale, la situazione, denuncia Mammoliti, è diventata insostenibile.

Secondo l’esponente regionale, a rendere ancora più pesante il clima sarebbe l’assordante silenzio delle istituzioni, che continua a lasciare soli operatori sanitari e cittadini, generando sfiducia e tensione sociale. Una situazione aggravata anche dalle recenti dimissioni del dottore Vincenzo Mangialavori dal reparto di Ginecologia, ulteriore segnale di un sistema ormai al collasso.

Mammoliti punta il dito contro la gestione commissariale, accusata di non aver ancora adottato, a quasi un anno dall’insediamento, un piano organico di interventi, né di aver provveduto a nominare un direttore sanitario e un dirigente di presidio ospedaliero, lasciando vuoti due ruoli essenziali per la governance della sanità vibonese.

“Non è dato sapere – sottolinea Mammoliti – se i commissari, nei pochi giorni di permanenza in città, abbiano mai avuto modo di confrontarsi direttamente con medici e operatori per rendersi conto della gravità quotidiana che affrontano. Né tantomeno si ha contezza di interventi concreti messi in campo, mentre le organizzazioni sindacali continuano a lanciare appelli rimasti inascoltati.”

Il consigliere regionale conclude ribadendo che continuerà a sollecitare interventi urgenti a tutti i livelli istituzionali. “I vibonesi non possono essere abbandonati a questa emergenza continua, servono risposte immediate e non più giustificazioni burocratiche.”

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