Dializzati reggini costretti a disagi inaccettabili. Il consigliere regionale del Pd Giovanni Muraca: “Asp e Regione ignorano il diritto alla cura di prossimità”

«È grave e inaccettabile che, a distanza di mesi, la richiesta formale dell’Asp di Reggio Calabria per l’aumento dei posti rene sul territorio non abbia ancora ricevuto alcuna risposta dalla Regione».

Lo afferma il consigliere regionale del Pd Giovanni Muraca, che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione di pazienti dializzati attualmente in cura al centro territoriale “Dialisi San Giorgio”, accompagnati dal coordinatore regionale della Fintred, Francesco Puntillo. I pazienti hanno raccontato al consigliere dem tutta la sofferenza connessa alla loro malattia e alla difficoltà di sottoporsi a cure adeguate dovendo viaggiare fino a Melito o a Scilla per un servizio che dovrebbe essere garantito nelle strutture di vicinanza più prossima.

«Parliamo di cittadini affetti da una patologia cronica, costretti a tre sedute settimanali di dialisi salvavita, e che oggi si vedono negato il diritto a ricevere le cure vicino casa. È un disservizio che incide pesantemente sulla qualità della vita e che si protrae da troppo tempo, nonostante sia stato riconosciuto anche da una recente sentenza del Tar che ha annullato il diniego dell’Asp».

Muraca ricorda che la stessa direttrice generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, aveva inizialmente sostenuto l’assenza di un fabbisogno aggiuntivo di posti rene, salvo poi smentirsi pubblicamente in occasione della Commissione consiliare di Vigilanza e avanzare, con nota ufficiale dell’11 febbraio 2025, una richiesta di incremento degli stessi. «A distanza di cinque mesi, tuttavia, nulla è cambiato. E ciò che è ancora più grave – prosegue Muraca – è che la dottoressa Di Furia, ad oggi, non abbia ancora ottemperato alla sentenza del Tar che la obbliga a rivedere il proprio parere negativo, mantenendo un atteggiamento incomprensibilmente ostinato».

Il consigliere dem denuncia la totale incoerenza tra le dichiarazioni del presidente Occhiuto – che ha più volte invocato la necessità di rafforzare la medicina di prossimità – e l’inerzia dell’Asp reggina. «Siamo di fronte a una contraddizione insanabile: da una parte le promesse della politica, dall’altra il silenzio amministrativo. Se non ci saranno risposte immediate, non esiterò a intraprendere iniziative in tutte le sedi competenti, istituzionali ed extra-istituzionali, a tutela del diritto alla salute di questi pazienti fragili». conclude Muraca.

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