La consigliera regionale (Pd) esprime solidarietà ai tirocinanti in protesta: “Dal 2026 a rischio 12mila posti, serve stabilizzazione”
“A loro va tutta la mia vicinanza e solidarietà”. Con queste parole, la consigliera regionale del Partito Democratico Amalia Bruni, candidata per l’Area Centro alle prossime elezioni regionali del 5 e 6 ottobre, ha espresso il suo sostegno ai precari della giustizia oggi in mobilitazione in tutta Italia.
La protesta, molto sentita anche in Calabria, ha visto le lavoratrici e i lavoratori scendere in piazza, soprattutto davanti alle prefetture, per denunciare l’incertezza sul proprio futuro occupazionale.
Una macchina che funziona grazie ai precari
Bruni ha sottolineato il ruolo “prezioso e insostituibile” svolto da oltre 12mila persone che, negli ultimi anni, hanno garantito il funzionamento quotidiano di tribunali, corti d’appello e uffici del Ministero della Giustizia, spesso sopperendo alla cronica carenza di organico.
“Parliamo di donne e uomini – ha detto – che hanno reso più efficiente un settore essenziale. La giustizia non ha bisogno di precarietà, ma di stabilità, risorse e personale formato e motivato“.
Formazione e competenze acquisite sul campo
La consigliera ha anche rimarcato l’alto valore formativo e professionale del percorso svolto da questi tirocinanti: “Hanno affiancato i magistrati, studiato i fascicoli, partecipato alle udienze. È un bagaglio di competenze fondamentale per la loro carriera legale e per l’accesso ai concorsi pubblici“.
Un appello per la stabilizzazione
Bruni ha quindi lanciato un appello chiaro: “Questi lavoratori e lavoratrici vanno valorizzati, non liquidati. Il rischio che dal giugno 2026 il loro contributo venga cancellato è inaccettabile. La loro presenza è sinonimo di funzionalità, non di emergenza”.
Infine, ha concluso: “Serve una visione che metta fine a questa lunga stagione di instabilità. Il futuro del sistema giustizia deve coincidere con il riconoscimento e la stabilizzazione di chi ha già dimostrato il proprio valore sul campo”.