La consigliera regionale Amalia Bruni (Partito Democratico) lancia un appello accorato sul futuro del nuovo ospedale di Catanzaro e, più in generale, sul sistema sanitario calabrese. Dopo aver aderito all’invito del sindaco Nicola Fiorita a partecipare al consiglio comunale straordinario (poi saltato per mancanza del numero legale), Bruni denuncia: “Il diritto alla salute non può essere oggetto di giochi politici”.
“Si dice che i soldi ci sono, ma non è vero”
Secondo Bruni, la questione è più complessa e meno trasparente di quanto si voglia far credere: “Stiamo vivendo un paradosso. Si dice che ‘i soldi ci sono’, ma la realtà è ben diversa. Nel 2007 fu Agazio Loiero a far inserire Catanzaro tra i nuovi ospedali con 99 milioni, ma quei fondi erano vincolati alla fusione delle aziende ospedaliere. Fusione mai avvenuta, e il Ministero disdettò quella parte dell’accordo”.
“Dall’ordinanza della Protezione civile emerge l’assenza di fondi diretti”
Bruni spiega che l’unico stanziamento concreto a oggi è di 17,5 milioni del 1999, destinati alla ristrutturazione dell’ospedale Pugliese. “L’ordinanza della Protezione civile include Catanzaro tra le proposte da valutare per investimenti urgenti, ma non prevede finanziamenti diretti. Solo Sibari, Palmi e Vibo ricevono fondi certi: Catanzaro è inserita nella voce ‘INAIL’, con un iter tecnico da avviare e un progetto ancora da finanziare inizialmente dalla Regione”.
“Chi pagherà il progetto? Regione o Azienda? E con quali soldi?”
Un punto centrale dell’intervento è la sostenibilità economica dell’opera: “Il progetto deve essere predisposto dalla Regione, che però versa in una condizione debitoria. La domanda è: chi pagherà? E con quali risorse? È necessario dire la verità ai cittadini: oggi per Catanzaro, come per Cosenza e Crotone, non esiste disponibilità finanziaria effettiva“.
L’interrogazione urgente e l’appello alla verità
Bruni sottolinea di aver già presentato un’interrogazione urgente per fare chiarezza su risorse e modalità di utilizzo dei fondi per l’edilizia sanitaria. “Molti finanziamenti annunciati si sono persi nel tempo. Serve una progettazione seria, sostenibile e formalmente valutabile. Solo così potranno arrivare risorse”.
“Sanità non è solo un edificio, ma un sistema integrato”
La consigliera conclude con un appello a una visione strategica: “Non si tratta solo di costruire un edificio, ma di rafforzare un sistema integrato di servizi. Il ‘Pugliese-Ciaccio’ e il ‘Mater Domini’ sono due poli di eccellenza. Invece di parlare di rottamazione, costruiamo un percorso di unificazione culturale e strutturale“.
“La ‘Renato Dulbecco’ è una risorsa per tutta la Calabria”
Infine, Bruni difende l’importanza dell’attuale assetto ospedaliero di Catanzaro: “L’Azienda ‘Renato Dulbecco’, con 855 posti letto, è la più grande del Mezzogiorno. Serve una soluzione che tenga insieme rigore, concretezza e visione. Catanzaro deve essere il cuore pulsante della sanità calabrese”.